Chatbot al lavoro con i Musei per scoprire la terra degli etruschi

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Di Barbara Fondelli - Ufficio Comunicazione e Relazioni esterne CCIAA Maremma e Tirreno

“Un progetto nato pensando di essere forse avveneristici: invece ci siamo resi conto che, complice il grande balzo in avanti del digitale, siamo pienamente allineati con i tempi che viviamo” Questo il commento del presidente della Camera di Commercio Riccardo Breda, in apertura alla presentazione del nuovo itinerario proposto agli utenti facebook dalla pagina Maremma e Tirreno Itinerari.

Il chatbot Martì, chi ci ha seguiti in questi mesi sa, ha festeggiato il traguardo degli 7 itinerari con un appuntamento speciale: una trasmissione live che ha coinvolto prestigiosi partner del mondo della cultura.

Non è la prima volta che Martì offre proposte condivise con le istituzioni culturali dei due territori, ma in questo caso lancia un itinerario in cui sono state coinvolte in modo particolarmente attivo le principali strutture dei due territori: Parchi Val di Cornia, il Museo Civico Isidoro Falchi di Vetulonia e il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma.

Tutte le istituzioni hanno contribuito fornendo testi, opinioni e foto, plasmando di fatto l’iter di produzione dell’itinerario.

L’entusiasmo dimostrato conferma il bisogno di lavorare in modo trasversale sui territori, costruendo gruppi di lavoro e proponendo idee innovative.

“E’ sempre più importante trovare linguaggi diversi per raggiungere un pubblico diverso” ha sottolineato Marta Coccoluto, responsabile del Parco di Baratti e Populonia nel suo affascinante intervento sull’antica Popluna, un’antica città dall’identità profondamente etrusca anche dopo la colonizzazione romana. Situata sul promontorio che domina lo splendido golfo di Baratti, il museo copre un’area diffusa di 80 ettari, dall’Acropoli posta accanto al borgo medievale fino alle spettacolari tombe a pochi metri dal mare, e offre esperienze di visita suggestive come la visita della tomba monumentale dei Carri, accompagnata da musica etrusca, e pezzi unici come l’anfora di Baratti, 63 cm di puro argento che raccontano l’Etruria antica.

Simona Rafanelli, vulcanica direttrice del Museo Isidoro Falchi e Francesca Paris, archeologa del Museo, volto fresco e competente che ha raccontato le tante iniziative del Museo civico, hanno dato voce all’antica Vetl. La città antica oggi convive con il piccolo borgo medievale di Vetulonia: all’interno del Chatbot è possibile quindi scoprire le zone archeologiche disseminate spesso in piena campagna, come la tomba del duce o la via dei sepolcri. Il Museo completa il racconto narrato dalle aree archeologiche con la sua esposizione, raccontando di un’antica città di mare, con i contenuti delle navi che approdavano nel porto di Vetulonia, gli ori, il fregio con il mito di Medea, oltre a sorprese come il pegno d’amore di Montale alla sua musa, giunto a Vetulonia in circostanze rocambolesche.

La direttrice Chiara Valdambrini ha invece ricoperto una duplice veste: alfiera del Museo Archeologico e d’Arte, ha portato gli spettatori nell’antica Roselle, l’eterna rivale di Vetulonia, la spettacolare antenata di Grosseto che veglia sulla pianura della città capoluogo, adagiata sulle colline che un tempo si affacciavano sul lago Prile. Anche in questo caso, seppure a distanza, il Museo rappresenta il completamento della visita dell’antica città etrusca, e dedica spazio a diversi luoghi legati alla civiltà etrusca, al piano terra a Roselle, con modelli ricostruttivi del territorio e della città, e al secondo piano all’archeologia del territorio, dove si trova lo straordinario Cratere euboico del 730-710 A.C. Il biglietto combinato permette tra l’altro a coloro che visitano l’area archeologica di avere uno sconto per l’ingresso del museo. 

Un poker d’assi di donne della cultura, competente e brillante, che non poteva inaugurare in miglior modo una nuova stagione di collaborazione e sperimentazione di Martì. La divulgazione della cultura è una delle frontiere che l’Italia può ancora esplorare, la sfida è adesso trasformare creatività, cultura e capacità di fare rete in vera promozione turistica.